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Piccole e semplici regole dimostrano attenzione e cura
come si apparecchia una tavola
Una tavola ben apparecchiata è indice di raffinatezza e di buona educazione e dimostra inoltre, l'attenzione e la cura che i padroni di casa hanno verso gli ospiti.

Preparare la tavola
Deve essere grande abbastanza, in modo che i commensali siano a proprio agio. Ma non deve neppure essere troppo grande, con distanze eccessive tra un invitato e l'altro, perchè questo potrebbe raffreddare la conversazione. In pratica il numero dei commensali è proporzionale alle dimensioni della tavola, rotonda, ovale, rettangolare o quadrata che sia.

Prima di mettere la tovaglia bisognerebbe coprire il tavolo con un mollettone per proteggerlo dal calore e per attutire il rumore di piatti e bicchieri. La tovaglia può essere di lino, di cotone, a disegni o in tinta unita, come si preferisce: l'importante è che sia adatta per il genere di ricevimento, più o meno elegante, e che si accordi con i piatti.

Al posto della tovaglia si possono usare le tovagliette all'americana, una per ogni commensale. Per questo tipo di servizio bisogna avere un bel tavolo e dato che il pericolo di rovinarlo è molto maggiore rispetto a quando lo si copre con mollettone e tovaglia, ecco che molti padroni di casa rinunciano a queste tovagliette individuali. Anche se ne esistono di molto eleganti è preferibile utilizzarle per occasioni informali, in famiglia o tra amici e, soprattutto, solo a colazione, mai a pranzo.

Per abbellire la tavola un centrotavola sarà di sicuro effetto. Le composizioni di fiori o di frutta disposti artisticamente vanno bene su qualsiasi tavola, mentre per una serata particolarmente romantica e raffinata una coppia di candelieri è l'ideale. Nella scelta del centrotavola occorre fare attenzione ad alcuni particolari: le composizioni devono essere basse e poco ingombranti per non ostacolare i movimenti e non impedire la vista ai commensali, e i candelabri devono essere alti, in modo che la fiamma ondeggiante non sia allo stesso livello degli occhi.

Apparecchiare la tavola
I piatti, posati su sottopiatti o direttamente sulla tovaglia, si dispongono ad uguale distanza l'uno dall'altro. Se sono decorati con disegni, fregi, stemmi, questi devono essere rivolti verso il bordo del tavolo, in modo che la persona seduta possa vederli nella loro corretta posizione.

Quando il servizio è effettuato da uno o più camerieri si apparecchia un solo piatto - a pranzo se c'è la minestra in brodo si mettono anche i piatti fondi o le tazze per il consommè - e i camerieri provvedono a cambiare i piatti per le altre portate. Quando invece non c'è servizio, si possono apparecchiare fino a tre piatti, per l'antipasto, il primo e il secondo. Gli altri saranno a portata di mano su un tavolino o su un carrello.

Ovviamente il numero di piatti necessari varia a seconda delle portate del menu (vedi Menu), e lo stesso vale per le posate. La loro posizione è comunque fissa: alla sinistra del piatto le forchette, nell'ordine quella normale e quella da pesce; alla destra i coltelli, normale e da pesce, con la lama rivolta verso il piatto, e il cucchiaio da minestra. Le posate, da dessert si dispongono orizzontalmente davanti al piatto, la forchetta con il manico volto verso sinistra e il cucchiaio verso destra. Tra i due può essere inserito anche il coltello da frutta nello stesso senso del cucchiaino. Oggi non si usa più apparecchiare le posate con i rebbi delle forchette e l'incavo del cucchiaio all'ingiu'. Un tempo invece questa disposizione era di regola per mostrare le cifre incise sulle posate.

I bicchieri vanno messi leggermente a destra del piatto davanti al coltello. Devono essere almeno due, uno per l'acqua più grande e, alla sua destra, uno per il vino più piccolo. Se poi si servono più vini il numero dei bicchieri aumenta, ma vanno sempre posti a destra di quello per l'acqua.

Il tovagliolo si posa sul piatto o a fianco delle posate: alcuni lo mettono a destra, altri a sinistra. Per pranzi non molto importanti può anche essere piegato artisticamente e infilato in un bicchiere.

Davanti ad ogni coperto a volte si mette un cartellino con il nome del commensale. L' uso dei segnaposto è consigliabile soprattutto quando gli invitati sono numerosi.

Il pane viene portato a tavola in appositi cestini portapane. A volte, anche se in Italia non è molto frequente, si apparecchiano dei piattini per il pane, a sinistra del piatto davanti alle forchette.

Sulla tavola non possono mancare sale e pepe. Per pranzi informali basta una sola saliera e un solo macinapepe, mentre nelle occasioni importanti viene apparecchiata una piccola saliera ed un portapepe accanto ad ogni posto o tra due piatti. Altri oggetti come la formaggera, le mezzelune da insalata, la salsiera o le coppette lavadita, vengono portati a tavola solo se e quando sono necessari.

 
disposizione dei posti
Premesso che se gli invitati sono numerosi è preferibile disporre un segnaposto davanti a ciascun piatto, per evitare confusioni e disguidi al momento di sedersi a tavola, ecco quali sono le regole da seguire per la disposizione dei posti.

Tavolo 4 personeInnanzitutto bisogna alternare un uomo e una donna ed evitare di mettere vicini o di fronte le coppie di coniugi. È necessario poi attribuire la giusta importanza ad ogni ospite ed onorare maggiormente chi si invita per la prima volta. Il padrone e la padrona di casa occupano i due posti capotavola, l'uno di fronte all'altra, per presiedere al servizio e alla conversazione. Alla loro destra siedono rispettivamente il signore e la signora piu' importanti, alla sinistra quelli che vengono subito dopo in ordine di anzianita' o di importanza. Le altre coppie si alternano, tenendo conto che i parenti, gli invitati più giovani o quelli con cui si ha maggiore confidenza sono i più distanti dai padroni di casa. Se chi invita è una signora sola, dara' il posto capotavola all'invitato più importante; se è un signore celibe lo dara' all'invitata di maggior riguardo.


Tavolo 8 personeSe i commensali sono sei, dieci o più di dieci, la distribuzione dei posti non pone problemi, sia con un tavolo rotondo che con uno rettangolare. Le complicazioni sorgono quando a tavola siedono quattro o otto persone. Se marito e moglie invitano un'altra coppia e il tavolo è quadrato o rotondo, ad evitare che sia le signore che i mariti siano vicini, la padrona di casa siederà di fronte all'invitata, in modo che il padrone abbia l'invitata alla sua destra e il marito di lei di fronte. Quando il tavolo è rettangolare la signora avra' alla sua destra sullo stesso lato l'invitato. Sul lato opposto l'invitata sara' alla destra del padrone di casa.


Tavolo 6 personeSe gli invitati sono otto e i padroni di casa vogliono conservare i posti a capotavola, sappiano che due uomini e due donne risulteranno necessariamente vicini, qualsiasi forma abbia il tavolo. Per evitare ciò siedera' capotavola solamente uno di loro, o il padrone o la padrona di casa, e avra' di fronte nell'un caso l'invitato di maggior riguardo e nell'altro l'invitata piu' importante: se a capotavola sono il signore e l'invitato d'onore, la signora sara' a destra di quest'ultimo e viceversa.

 
comportamento a tavola

Il momento del pasto è un momento di relax e di distensione, ma non per questo bisogna lasciarsi andare al punto da dimenticare le buone maniere. Ecco un elenco di ciò che bisogna o non, bisogna fare a tavola.

Prima di sedersi occorre lavarsi le mani. Quando si è ospiti in casa di qualcuno si arriva con le mani pulite, ma in occasioni particolari si può chiedere il permesso di andare a lavarsele.
Mangiando non bisogna tenere una posizione curva e troppo vicina al piatto, bensì rimanere diritti, non rigidi, e portare il cibo alla bocca alzando il braccio. Non si devono appoggiare i gomiti sulla tavola, ma tenerli lungo i fianchi.
Appena ci si siede si spiega il tovagliolo sulle ginocchia. è da maleducati legarlo intorno al collo o infilarlo nel colletto della camicia. Alla fine del pasto non si ripiega, ma lo si riappoggia alla sinistra del piatto prima di alzarsi. In famiglia, invece, lo si piega per riporlo nel portatovagliolo.
Prima di iniziare a mangiare si aspetta che tutti i commensali siano serviti e che la padrona (o il padrone) di casa prenda il primo boccone. Se gli ospiti sono numerosi e la padrona invita ad iniziare per non far raffreddare il cibo, è consentito incominciare.
Non si deve toccare il cibo con le mani, tranne il pane ed alcuni frutti.
Il pane non si taglia ma si spezza. Lo stesso i grissini che non vanno mai morsicati.
Se qualche cibo richiede la presenza delle coppette lavadita, non vi si immerge tutta la mano, ma solo la punta delle dita e ci si asciuga poi nel tovagliolo. Non bisogna mai, assolutamente mai, portare alla bocca il coltello.
Il cibo che si trova nel piatto non va tagliato in tanti pezzetti, ma un boccone per volta, mano a mano che lo si mangia.
Dopo aver messo un pezzetto sulla posata, si deve subito introdurlo in bocca.
Ci si serve dal piatto di portata con le apposite posate e non si puà adoperare la propria forchetta già usata per servirsi ancora. Ugualmente il cucchiaino con cui si è già mescolato il. tè o il caffè non può essere utilizzato per prendere altro zucchero dalla zuccheriera.
Il cibo deve rimanere nel centro del piatto: non va schiacciato o spinto verso il bordo.
Se una vivanda o una bibita è troppo calda è meglio aspettare che si raffreddi, per evitare di fare boccacce dopo essersi scottati. È molto maleducato soffiare sul cucchiaio o sul piatto per raffreddare il cibo.
Prima di mangiare un boccone bisogna fare attenzione che non contenga qualche parte di scarto, per non essere poi costretti a sputarla.
I noccioli della frutta o le parti di scarto, inavvertitamente messe in bocca, non si lasciano cadere direttamente nel piatto. Se sono stati portati alla bocca con una posata si fanno scivolare su di essa e poi sul piatto, se con le mani si depongono nella mano chiusa a pugno che li riporta sul piatto.
Le posate si usano facendo il meno rumore possibile. Il cucchiaio non deve essere riempito troppo, perchè portandolo alla bocca una parte del contenuto potrebbe ricadere nel piatto.
Per raccogliere le ultime cucchiaiate di minestra il piatto fondo va inclinato verso il centro della tavola. Finito di mangiare, il cucchiaio rimane nella fondina perpendicolare alla persona. Se si è bevuto il brodo in tazza, invece, il cucchiaio andrà posato sul piatto sottotazza.
Il consommé in una tazza coi manici e qualsiasi bevanda servita in tazza vanno bevuti direttamente da essa. Il cucchiaio, che non deve mancare, serve solo per mescolare.
Quando si smette un attimo di mangiare per bere o per parlare, si mettono le posate obliquamente con le punte del coltello e della forchetta che si incrociano, con i rebbi della forchetta all'ingiù e la lama del coltello verso il centro del piatto. Non è per niente fine appoggiarle come i remi di una barca.: una a destra ed una sinistra del piatto con la punta sul bordo e il manico sulla tovaglia.

Quando si è finito di mangiare si lasciano le posate sul piatto, perpendicolarmente alla persona con i manici sul bordo.

Prima di bere e dopo aver bevuto bisogna pulirsi le labbra con il tovagliolo: prima per non lasciare sgradevoli impronte sul bicchiere e dopo per asciugarsi la bocca.
Con la bocca piena non bisogna bere e ancor meno parlare.
Versando da bere non si deve riempire il bicchiere fino all'orlo. La stessa regola di non riempire troppo le tazze o i bicchieri deve essere osservata da chi versa il tè, il caffè o i liquori. Nel bere non bisogna alzare troppo il braccio o sollevare il mignolo.
Mentre si mastica occorre tenere la bocca chiusa per non produrre fastidiosi rumori. Se per disgrazia a qualcuno dovesse sfuggire un ruttino, cerchi di soffocarlo il più possibile coprendosi la bocca con il tovagliolo o con la mano, dopo di che si scusi con gli altri commensali.
Le salse dense non vanno versate sul cibo, ma messe sul piatto accanto ad esso. I condimenti liquidi invece si versano direttamente sulla carne.
Non è permesso "fare scarpetta", raccogliere cioè la salsa nel piatto con un pezzetto di pane.
I biscotti o il pane non vanno intinti nel caffè, nel tè, nella cioccolata e tantomeno nel vino.
Per mangiare il pesce non bisogna usare il coltello normale: se manca quello da pesce si usa solo la forchetta e ci si aiuta con un pezzetto di pane.
Le uova, tutti i cibi molli e l'insalata si mangiano con la sola forchetta.
Non si possono rifiutare le pietanze che vengono offerte, neppure se non piacciono.
Quando non si vuole che il bicchiere venga riempito, non lo si copre con la mano, ma si fa un semplice cenno.
Occorre sempre dire "per favore" e "grazie" quando si chiede al commensale vicino di passare qualche cosa.
Non è ammesso usare stuzzicadenti per rimuovere i pezzetti di cibo che si sono incagliati nei denti. Se il fastidio è insopportabile si chiede scusa agli altri commensali e si va un attimo in bagno.
Se capita di trovare un capello o qualcosa di sporco nel piatto lo si toglie il più discretamente possibile, in modo che gli altri commensali non notino lo spiacevole incidente. Se la padrona di casa si accorge che c'è qualcosa che non va, prega l'ospite di non toccare il cibo e provvede rapidamente a sostituirgli il piatto. Quando si è al ristorante si può chiedere al cameriere di portare un nuovo piatto. Gli altri convitati faranno finta di nulla e non indagheranno sull'accaduto.
A tavola non bisognerebbe mai fumare. Chi non sa resistere, dopo aver chiesto il permesso della padrona di casa, può accendersi una sigaretta, non prima però del dessert.